Indonesia – La criminalità comune è sempre più diffusa, in particolare nei maggiori centri urbani ed è in forte aumento sull’isola di Lombok e Bali, comprese le zone residenziali abitate dagli stranieri. Sono stati registrati furti a mano armata che hanno portato al ferimento e al decesso delle persone derubate. Si consiglia di non opporre resistenza in caso di eventuali aggressioni. Si registrano i casi di borseggi, spesso condotti da uomini in motorino ai danni di donne straniere nelle ore serali e nella prossimità di locali notturni. Si registra anche un aumento di truffe ai danni di possessori di carte di credito. Il ministero degli Esteri consiglia la massima cautela in tutto il Paese, soprattutto nei luoghi pubblici.
Filippine – La situazione di sicurezza nel Paese è condizionata dal rischio terrorismo e da una elevata diffusione della microcriminalità. Borseggi, scippi, furti nelle macchine e nelle halls degli alberghi sono praticati in tutto il Paese, in particolare in alcuni quartieri/città di Metro Manila (come Quezon City). Frequenti anche i comportamenti violenti tra filippini (pestaggi, accoltellamenti), che potrebbero coinvolgere stranieri di passaggio. Il governo filippino ha ufficializzato la decisione di sospendere l’accesso dei turisti all’isola di Boracay a partire dal 26 aprile 2018, per un periodo massimo di sei mesi. La Farnesina consiglia ai viaggiatori che avessero prenotato una visita sull’isola tra il 26 aprile e il 27 ottobre di rivolgersi immediatamente alla propria agenzia di viaggio.
India – Si verificano frequentemente episodi di microcriminalità. Si registra un aumento di episodi di violenza sessuale soprattutto nei confronti di donne (anche straniere). Si raccomanda la massima vigilanza, in particolare sui mezzi di trasporto, sulle spiagge e nei luoghi isolati evitando di viaggiare da soli. La stagione monsonica, che interessa l’intero territorio indiano da maggio a settembre, comporta precipitazioni anche a carattere violento che provocano regolarmente vittime, problemi alla viabilità anche nelle grandi città (in particolare a Mumbai, dove in alcuni casi si è registrata la chiusura temporanea degli aeroporti), inondazioni e frane soprattutto in ambito rurale, dove villaggi e intere regioni risultano private di ogni accesso per via terrestre a volte anche per vari giorni. Si consiglia quindi di verificare la situazione climatica e di viabilità, oltre che sanitaria, visto che le inondazioni favoriscono il propagarsi di malattie (fra cui la malaria e il dengue).
Bolivia – A causa del rischio di manifestazioni politiche, con possibili improvvisi scioperi, blocchi stradali, ferroviari ed aeroportuali, si raccomanda cautela negli spostamenti nel Paese, in particolare al confine con il Perù. La microcriminalità è in costante aumento, ricorda il nostro ministero degli Esteri, specialmente nelle maggiori città, anche nei quartieri centrali e durante le ore diurne. Persistono tensioni nei Dipartimenti di Santa Cruz e Sucre. Sono possibili manifestazioni di protesta e blocchi stradali.
Repubblica Democratica del Congo – La situazione di sicurezza continua a peggiorare a causa della prolungata crisi economica Sempre più spesso si registrano casi di scippi, furti e di rapine a mano armata nelle abitazioni, soprattutto durante le ore notturne. Inoltre, il Ministero della Salute locale e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno confermato alcuni decessi dovuti al virus Ebola nella città di Bikoro, provincia di Equatore, a 200 chilometri Sud di Mbandaka. Dal 10 maggio 2018 sono in corso accertamenti da parte delle Autorità sanitarie in relazione a possibili ulteriori casi di contagio. La Farnesina invita i propri connazionali a evitare i viaggi nella zona interessata.
Venezuela – Alla luce delle continue tensioni e del deterioramento delle già critiche condizioni di sicurezza, si raccomanda di posticipare i viaggi non necessari nel Venezuela. La situazione generale permane estremamente precaria, con episodi di criminalità largamente diffusi che si verificano con sempre maggiore frequenza. Si registrano numerosi casi di rapine a mano armata a danno di visitatori stranieri, talvolta con esiti tragici, oppure sequestri a scopo di estorsione (che hanno coinvolto anche cittadini italiani residenti). Si segnalano frequenti tentativi d’estorsione ai danni di turisti anche da parte di persone che vestono le uniformi delle forze di sicurezza o di altri organismi pubblici.
Francia – La Farnesina informa che si registrano furti, borseggi e altri episodi di micro-criminalità a danno di turisti, in particolare nelle aree urbane di Parigi, Marsiglia, Montpellier, Lione e in Costa Azzurra (numerose a Nizza le denunce per piccoli furti effettuati da delinquenti in moto che, accostandosi ai turisti o alle autovetture in sosta ai semafori, scippano borse o valori). Occasioni di pericolo possono altresì determinarsi in ragione delle tensioni sociali nelle periferie di tutti i grandi agglomerati urbani. Per quanto riguarda il rischio terrorismo, lo stato di emergenza decretato dal Governo francese a seguito degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 non è più in vigore, ma le Autorità francesi continuano a considerare alto il rischio di attentati.
Egitto – Nonostante i turisti abbiano ricominciato a recarsi in Egitto, in particolare sul Mar Rosso, considerato ormai fuori pericolo anche dagli esperti di viaggi, la Farnesina rinnova la raccomandazione di evitare i viaggi non indispensabili in Egitto in località diverse dai resorts situati a Sharm el-Sheik, sulla costa continentale del Mar Rosso, nelle aree turistiche dell’Alto Egitto e di quelle del Mar Mediterraneo. Su tutto il territorio egiziano lo stato di emergenza è stato finora prorogato con cadenza trimestrale (fino ad aprile 2018). Maggiori informazioni sulle misure previste dallo stato di emergenza sono disponibili sul sito dell’Ambasciata d’Italia al Cairo.
Kenya – La situazione politica del Kenya resta instabile a seguito del mancato riconoscimento dei risultati delle elezioni presidenziali dell’ottobre 2017. La conflittualità tra maggioranza e opposizione e le perduranti tensioni sociali possono sfociare in nuove manifestazioni, anche violente, con blocco temporaneo delle principali vie di comunicazione terrestri del Paese. Nei maggiori centri urbani (Nairobi e Mombasa) il livello della criminalità comune è particolarmente elevato, ricorda la Farnesina. Possono verificarsi aggressioni a mano armata, senza discriminazione tra cittadini keniani benestanti e stranieri. Si raccomanda pertanto di mantenere in ogni circostanza comportamenti ispirati alla massima prudenza, evitando manifestazioni politiche e ogni tipo di assembramento e adottando tutte le precauzioni del caso.
Tunisia – Le autorità della Tunisia, dopo gli attacchi terroristici del 2015 a danno di turisti occidentali nel Museo del Bardo a Tunisi e in una spiaggia di Sousse/Port El Kantaoui, hanno adottato nuove misure antiterroristiche nella Capitale e nel resto del Paese. Lo stato di emergenza decretato il 24 novembre 2015 è stato nuovamente prorogato sino al 12 settembre 2018. Si invitano i connazionali a seguire le indicazioni delle autorità locali, a esercitare massima cautelanegli spostamenti, a evitare manifestazioni, assembramenti e luoghi affollati di qualsiasi natura.
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Turchia – A seguito del tentato golpe militare, in Turchia le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi fino al 19 luglio 2018. La Farnesina raccomanda la massima cautela negli spostamenti e di tenersi informati sui media internazionali e locali sugli sviluppi della situazione. Si consiglia di evitare manifestazioni e assembramenti e di portare sempre con sé documenti di identità ed eventuali titoli di soggiorno in Turchia, di seguire sempre le indicazioni e le raccomandazioni fornite dalle autorità locali. Preferire le strade principali ed evitare le zone disabitate; fermarsi immediatamente a eventuali posti di blocco; monitorare eventuali disposizioni di coprifuoco imposte dalle autorità turche e, in tal caso, evitare di viaggiare dopo il tramonto
Libia – I viaggi in Libia sono assolutamente sconsigliati in ragione delle precarie condizioni di sicurezza nel Paese. A partire dall’11 gennaio 2017 l’Ambasciata d’Italia a Tripoli, in Libia, ha ripreso le proprie attività. A fronte del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza e degli scontri che stanno interessando il Paese (specialmente in Tripolitania, nell’area intorno a Sirte, a Bengasi, Derna e Sabratha), della crescente minaccia terroristica e dell’elevatissimo rischio rapimenti si ribadisce il pressante invito ai connazionali a non recarsi in Libia e a quelli tuttora presenti a lasciare temporaneamente il Paese poiché l’attuale contesto di sicurezza non offre sufficienti garanzie di tutela e operare e/o recarsi nel Paese risulta estremamente pericoloso. Negli ultimi mesi, in particolare, si sono registrati numerosi sequestri di cittadini stranieri anche italiani (si è concluso purtroppo tragicamente il sequestro di due dei quattro cittadini italiani rapiti il 19 luglio 2015) e diversi attacchi terroristici si sono registrati nella Capitale Tripoli mediante autobombe ai danni di Ambasciate straniere e in altre aree del Paese, anche con il coinvolgimento di numerosi cittadini stranieri. Si registra anche un forte aumento della criminalità che risulta sempre più organizzata e in grado di condurre azioni ostili specie ai danni di cittadini stranieri, in particolare nelle grandi città.
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