Secondo un’indagine condotta tra chi viaggia in aereo la probabilità che in volo qualcuno dimentichi lo smartphone acceso è più alta di quel che si crede. Eppure (toccando ferro) non succede niente. Ecco perché.
Un passeggero su tre dichiara di aver dimenticato acceso almeno una volta lo smartphone durante un viaggio in aereo. È il risultato di una ricerca condotta dalla Cea, l’associazione che raggruppa i colossi mondiali dell’elettronica. È legittimo dunque chiedersi: se questa dimenticanza, per altro così diffusa, non risulta avere conseguenze sulla sicurezza dei voli, è davvero giustificato il divieto?
Il computer centrale viene ingannato
Abbiamo chiesto un parere a Flavio Canavero, docente di Compatibilità elettromagnetica al Politecnico di Torino. «Nelle cabine degli aerei, in particolare dietro i pannelli che rivestono le pareti», spiega Canavero, «corrono cavi, la cui lunghezza può raggiungere una decina di chilometri, che collegano il computer centrale con la rete di sensori che tiene sotto controllo i parametri vitali del velivolo. Se un oggetto che emette un campo elettromagnetico viene a trovarsi nelle vicinanze (per esempio, un telefonino dimenticato acceso in una cappelliera) c’è la possibilità che questo campo si “agganci” ai cavi e fornisca un’informazione sbagliata al computer centrale».
Potrebbe per esempio fargli credere che la temperatura dei motori sia molto più alta di quella effettiva. O che nei serbatoi ci sia meno carburante del previsto. «Intendiamoci, la probabilità che questo succeda è bassa», sostiene Canavero, «e poi, anche nel caso in cui capitasse, si tenga presente che ognuno dei sistema di bordo ha un suo “gemello” (in qualche caso anche due): in caso di anomalia, in pochi istanti scatterebbe una procedura per stabilire se si tratta di una emergenza reale o di un falso allarme».
Parliamo dunque di un rischio quasi esclusivamente teorico che, ricordiamolo, esiste per tutti gli apparecchi elettronici (lettori musicali, giocattoli…), anche quelli che non sono dotati di alcun collegamento (wi-fi, bluetooth, rete cellulare ecc.). Perché per il semplice fatto che è attraversato da correnti variabili nel tempo, qualunque dispositivo elettronico irradia un campo elettromagnetico, seppur infinitesimo, che potrebbe creare gli stessi problemi di un telefonino. «Ma per quanto basso, il rischio non è mai pari a zero», conclude Canavero, «e per questo motivo la normativa impone lo spegnimento.»
C’è rischio e rischio… Senza contare che, oltre al pericolo (seppure minimo) per la sicurezza, chi dimentica il cellulare acceso in aereo corre un rischio molto più concreto. L’articolo 1231 del codice della navigazione afferma infatti che “chiunque non osservi una disposizione di Legge (…) in materia di sicurezza della navigazione è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi ovvero con l’ammenda fino a euro 206”…
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