Per i voli in Europa, se la destinazione di decollo o atterraggio usa una valuta diversa dall’euro, le compagnie possono scegliere come comunicare il prezzo
Se le tariffe di voli in partenza da paesi europei che non adottano l’eurovi sembreranno eccessive o ridicole, è necessario fare attenzione alla valuta. I giudici della Corte di giustizia europea hanno stabilito che le compagnie aeree potranno esprimere il costo dei biglietti sui loro siti nella valuta del paese di decollo o atterraggio, se questa è diversa dall’euro.
La decisione giunge a seguito dell’istanza presentata da un cittadino tedesco, che ha accusato la compagnia aerea Germanwings di pratica sleale per aver espresso il prezzo di un volo Londra-Stoccarda in sterline anziché in euro. Dopo la denuncia, l’associazione dei consumatori del Land Baden-Württemberg ha interpellato i giudici tedeschi al fine di imporre alla compagnia aerea di cessare tale pratica.
La Corte federale tedesca, però, ha poi richiesto il parere della Corte europea, la quale si è espressa nella sentenza del 15 novembre scorso, stabilendo che il “regolamento conferisce ai vettori aerei la facoltà di indicare le tariffe aeree passeggeri per i servizi aerei intracomunitari «in euro o in valuta locale»”, come si legge nel testo del comunicato stampa.
Non c’è quindi nessun obbligo da parte dei vettori aerei di indicare il prezzo nella valuta corrente in uso nel Paese di prenotazione dell’utente. Inoltre, secondo i giudici europei, la possibilità di esprimere le tariffe in una valuta locale, nel caso di voli intracomunitari permetterebbe una maggiore comparabilità dei prezzi.
A questo fine la Corte precisa che se le compagnie non esprimono le tariffe in euro, sono tenute a scegliere una valuta obiettivamente collegata con il servizio proposto, ovvero quella in corso nello Stato di partenza o di arrivo.
All’interno dell’Unione europea la situazione si potrebbe quindi applicare a Paesi come la Svezia, per esempio, dove i prezzi possono essere espressi in corone svedesi, o appunto il Regno Unito dove sono espressi in sterline. La sentenza ha il sapore di un ulteriore goodbye Europe all’indomani della votazione europea che conclude una prima fase dei negoziati tra Bruxelles e Regno Unito sulla Brexit.
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