La più grande low cost d’Europa: soddisfatti della policy in vigore da gennaio. Ma O’Leary avverte: 120 valigie in alcuni voli sono tanti, potremmo dover intervenire.

Ryanair potrebbe cambiare di nuovo le regole sulle valigie. Rendendole più restrittive. E forse più costose per i viaggiatori. La più grande low cost europea lo scorso gennaio ha chiuso l’era del doppio bagaglio a mano a bordo, «dirottando» quello più grande in stiva, senza oneri aggiuntivi. Ma ora questa scelta viene studiata molto attentamente dai vertici. Perché se da un lato, come conferma il capo delle finanze Neil Sorahan, «la novità sta andando davvero bene, piace ai nostri clienti e ha migliorato i tempi d’imbarco», dall’altro, aggiunge l’amministratore delegato Michael O’Leary, «sta creando alcuni problemi sul lato della gestione dei bagagli, soprattutto nei periodi di picco, come i lunghi fine settimana o i mesi estivi».

«Anche 120 bagagli da trasportare gratis»

«In molti voli ora ci troviamo a dover mettere in stiva 100, 120 bagagli raccolti al gate e caricati gratuitamente», sottolinea O’Leary. Numeri alti. Per questo, continua il capo della compagnia irlandese, «se la tendenza dovesse continuare o aumentare allora potremmo dover tornare a ragionare sulla questione». L’amministratore delegato, però, ci tiene a chiarire — presentando i dati finanziari (da record) della low cost — che con la nuova politica dei bagagli di gennaio «nessuno fa più fatica a trovare spazio nelle cappelliere o sotto i sedili di fronte per i propri bagagli a mano, e questo è un bene». A una richiesta del Corriere di approfondire la questione e di sapere a cosa stanno pensando sul fronte bagagli da Dublino si limitano a dire che non hanno nulla da aggiungere alle parole dei vertici della low cost. «Come detto, è una questione sulla quale potremmo tornare a ragionare di nuovo».

La novità da gennaio

Tra le ipotesi — si apprende da fonti del quartier generale — ci sarebbe l’idea di essere più rigidi, accettando quindi un solo bagaglio (sia trolley o zaino) per i passeggeri che non pagano l’imbarco prioritario o la scelta del posto e di chiedere quindi un extra per la seconda valigia. Ma molto può cambiare. Dallo scorso gennaio il passeggero che si presenta all’imbarco con due bagagli dovrà lasciare quello più ingombrante agli addetti che lo caricano poi in stiva senza un sovrapprezzo. Chi acquista l’«imbarco prioritario» (il cui costo parte da 6 euro a tratta e per viaggiatore) potrà portarsi ancora il doppio bagaglio a bordo. La modifica si era resa necessaria perché — come aveva anticipato O’Leary nel febbraio 2017 a questo giornale — troppe persone si presentavano con valigie fuori misura e questo da un lato aveva creato tensione tra i viaggiatori (per contendersi lo spazio limitato nelle cappelliere) e peggiorato la puntualità dei voli di Ryanair.

I ricavi ancillari

Il cambio potrebbe anche essere dettato da ragioni puramente economiche dal momento che tra le low cost risulta essere quella tra le meno restrittive sui bagagli da portarsi a bordo (stiva compresa). Ryanair si conferma poi una macchina che produce ricavi dalle voci extra. Nell’anno finanziario 2017-2018 gli introiti «ancillari» (scelta del posto, imbarco prioritario, cibo a bordo, bagaglio in stiva, ecc) sono balzati del 13% rispetto ai dodici mesi precedenti, a quota 2,02 miliardi di euro, pari al 28,2% dei ricavi complessivi. Un record. Che O’Leary vorrebbe battere il prima possibile, portando la quota oltre il 30%. Visto l’andamento delle prenotazioni di queste settimane, l’obiettivo potrebbe essere raggiunto entro la fine dell’anno in corso.

Quanti comprano l’imbarco prioritario

I dati finanziari di Ryanair rivelano poi alcuni aspetti davvero interessanti. Oltre 65,1 milioni di passeggeri —cioè il 50% — hanno pagato per la scelta del posto nel periodo aprile 2017-maggio 2018 (trasportati in totale 130,3 milioni di passeggeri). Il 20% (26,06 milioni) per l’imbarco prioritario. Un altro 10% (13,03 milioni) paga la tariffa «Plus». Questo significa che circa 40 milioni di viaggiatori hanno speso per il «priority boarding». Facendo un calcolo medio per velivolo — ponderando per il numero dei sedili sui Boeing 737 (189) e il tasso di riempimento medio (95%) — il Corriere stima che in media siano state 54 le persone su ogni volo con imbarco prioritario.

Credits: ©CorriereDellaSera

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